Politically (s)correct

Politically (s)correct

Venerdì 21 a Montevarchi sarà presente Mario Adinolfi e nonostante la nostra felicità ed il nostro meraviglioso viaggio, io e Laura non neghiamo una punta di dispiacere dovuta al non poter partecipare.

Voglio la mamma e i libri di Costanza Miriano sono le nuove parabole evangeliche che i cattolici dovrebbero leggere e che i parroci dovrebbero diffondere sia dal pulpito che durante le catechesi degli adulti.
Sono testi che i catechisti (come la nostra Maria Elena Boschi) e chi porta La Pira alla tesi di laurea (come il nostro Matteo Renzi), dovrebbero conoscere a menadito, se davvero vogliono lasciare il mondo un po’ meglio di come lo hanno trovato, visto che loro hanno anche degli strumenti piuttosto potenti.

Perché ne parlo qui? Perché sono un polemico di natura, perché sono un cattolico e perché sono profondamente contro ad ogni teoria che possa approssimare la famiglia alle unioni omosessuali. Soprattutto quando si parla di bambini.

Non ho detto che sono contro tali unioni, dico e ribadisco che esse NON SONO luoghi naturali di crescita per i bambini e come tali possono godere di qualunque diritto legato alla relazione tra le due persone, ma non devono essere chiamati famiglia. Poco mi importa di essere antipatico o politicamente scorretto, se poi passasse il DDL scalfarotto questo testo sarebbe anche fuori legge, figuriamoci.

Ultimamente si parla di stepchild adoption, il primo passo “all’italiana” per arrivare al vero obiettivo delle forze LGBT : l’adozione di bambini come le coppie eterosessuali.
Dico “all’italiana” perché il buonismo che contraddistingue la massa italica tende a lasciar passare le peggio nefandezze purché leggermente imbellettate.
Il tipico pensiero di fronte alla coppia omossessuale che vorrebbe tanto, ma tanto, poter tenere con se il figlio naturale di uno dei due membri, nato da una precedente unione eterosessuale è questo : – “Uh poverini, ma se gli vogliono bene … povero bimbo, dove lo facciamo finire? In un orfanotrofio?”.
Sono un viscido e insensibile cattolico e quindi mi domando : – “Ma … o quanti omosessuali ci sono, che ora vivono con una persona del loro stesso sesso, che però hanno avuto figli in un rapporto eterosessuale?” – e ovviamente mi rispondono le statistiche : A partire dal jet set, quello delle star come Elton Jhon e Gianna Nannini, fino alle coppie con più modeste capacità economiche, la moda del momento è procreare tramite l’utero in affitto e la donazione di sperma.

Allora non stiamo parlando di sanare una situazione involontariamente venutasi a creare perché “Oddio! Non sapevo di essere gay!”, bensì di dare una scappatoia, di inserire un cuneo per poi avere un “tanto ormai lo fanno tutti” come scusa per legiferare in favore delle adozioni alle coppie omosessuali.

E qui l’italiano medio mi verrebbe incontro puntando il dito : – “tu vuoi lasciare i bambini abbandonati negli orfanotrofi!!!” – ed è qui che mi gioco tutto il mio sacrosanto diritto di dire la mia : Proprio perché NESSUNO mi può venire a dire che io lascio i bambini in orfanotrofio allora posso dire che le coppie gay e lesbiche NON SERVONO a togliere nessun bimbo da nessuna parte.
E’ tutta fuffa, polvere sollevata per confondere l’opinione pubblica e nascondere il vero motivo e cioè che loro vogliono avere figli.

Fidatevi di me, e se non vi fidate, andate a passare un po’ di tempo presso qualche tribunale dei minori o negli orfanotrofi, vedrete che il problema non sta nella mancanza di coppie che sono disposte a dare una famiglia ad  bambino, ma nel sistema giudiziario italiano, che relega i nostri figli in difficoltà in un limbo che non è né una famiglia vera, né la possibilità di averne una.
La colpa è dei giudici che non hanno il coraggio di dare una speranza e un futuro a questi bambini dichiarando il loro stato di abbandono e li relegano in case famiglia in attesa che un genitore decida di volerli con se.
La colpa è di chi preferisce sovvenzionare il bambinificio moderno, chiamato fecondazione eterologa (un sistema per generare orfani subito adottati) all’istituto dell’adozione, dove le coppie si accontentano di avere un figlio uno un po’ meno su misura.

Non capite perché la fecondazione eterologa è un bambinificio di orfani?
Perché il patrimonio genetico che gli appartiene proviene da almeno una persona che non conosceranno mai e che, pur sottoforma di gamete, li ha abbandonati (… ah no, poi da grandi avranno il diritto di sapere di chi sono naturalmente figli … e quindi giù ancora a cercare di rimediare, a colpi di leggi, a tutto quello che era fino a poco prima vietato).

Per questo mi rivolgo a te, Matteo, e a te, Maria Elena. Volete mettere le mani sulle leggi per le adozioni in Italia? Bene, fatelo, ma fatelo con attenzione, fatelo tenendo sempre davanti a voi il destinatario delle leggi che state maneggiando : il bambino.

Muovetevi come se per le mani aveste un bimbo. Con delicatezza e dolcezza, pensando al suo bene; e il suo bene non sono i vostri voti o il gradimento del PD o il pienone alla Leopolda. Il suo bene si dipana in un progetto strutturale che probabilmente è poco orecchiabile alle masse e che magari passa da qualche strigliata ai tribunali dei minori (come quello di Firenze, dove ancora si ha una gestione cartacea dei faldoni, zero informatizzazione e addette di segreteria che fanno il buono ed il cattivo tempo sulle coppie. Parlo per esperienza personale e dati alla mano).

Dovete dare vita a un progetto che passa per una definizione unica e inviolabile di famiglia che ristabilisca la naturalità delle cose. Tutti abbiamo un babbo e una mamma, tutti ne abbiamo diritto, tutti i bambini ne hanno diritto.

La modifica alle leggi sull’adozione deve mettere al centro i figli e non le madri e i padri. Deve tenere conto che nel dubbio, è meglio che un bimbo finisca in adozione, piuttosto che aspettare in casa famiglia per anni una madre e un padre (quando c’è) che non hanno la possibilità di approfittare del miracolo della Vita.

Deve dare coraggio ai giudici per fare il bene del bambino, non servire logiche assistenzialiste per il mantenimento delle case famiglia. Soprattutto non devono continuare a credere che una famiglia naturale sia sempre la migliore soluzione, mentre oggi sembra che manchi il coraggio (che vedo invece in altri paesi come il Perù) di prendere decisioni impopolari.

Infine, anche se meno importante perché, nonostante tutto, in Italia, si avvicinano all’adozione migliaia di coppie ogni anno, ci sarebbe quella piccola questione dell’adozione internazionale e dei suoi costi.
Abbiamo bisogno di aiuto, Matteo, Abbiamo, bisogno, di, aiuto.
Chi ha adottato all’estero dopo il 2011 non ha ricevuto più nessuna sovvenzione (oltre la deduzione delle spese sostenute) eppure i soldi per la fecondazione eterologa a Careggi li avete trovati.
Voglio che qualcuno mi spieghi perché io, per non lasciare abbandonato un bimbo già nato, che non ha i miei tratti genetici, devo spendere decine di migliaia di euro, mentre mi resta quasi gratis (a carico del contribuente) andare a generane uno di sana pianta.
Qualcuno mi spieghi questa differenza.

Forse siamo solo il prodotto di noi stessi, in questo caso, sono veramente contento che i miei figli non siano un nostro prodotto.

Bisogna avere la forza di credere che la Verità è Verità, anche se impopolare. Grazie Mario, grazie Costanza.

Politically (s)correct
Politically (s)correct

9 pensieri su “Politically (s)correct

  1. non l’avrei MAI detto, ma…sono completamente concorde….
    niente in contrario con le coppie gay;
    No, a dar loro dei bimbi da gestire in quanto credo che prima abbiano delle cose loro da “mettere a posto” prima di plasmare altre menti…
    SI, aiutiamo le famiglie che vogliono adottare un bimbo e toglierlo dall’orfanotrofio; ogni istante che queste creature passano in istituto procura un segno indelebile nell’animo e nella psiche, anche se si trovano in strutture ottime, ma vogliamo mettere davvero il “calore di una famiglia” ? Carte su carte, soldi su soldi e una strada lunga e tortuosa in cui la luce in fondo a volte neanche si vede…
    NO alla ricerca di un figlio con determinati requisiti, “la razza perfetta” non esiste, qualche magagne purtroppo c’è sempre, qualche incidente di percorso pertanto, SE SI VUOLE DONARE AMORE INCONDIZIONATO A UN FIGLIO LO SI FA A PRESCINDERE DAL SESSO, E DAL COLORE DELLA PELLE DEGLI OCCHI E DEI CAPELLI, ECC….
    Bravo Filippo 🙂

  2. naturalmente non mi trovi d’accordo filippo su quasi tutto quello che scrivi ……ma soprattutto non mi piace leggere qui di queste cose…….potremmo parlare ore di queste teorie come abbiamo sempre fatto e ti ascolterei ma in questo luogo speravo solo di leggere del vostro viaggio bellissimo alla conquista di Samuel……se fossi una professoressa ti darei 3 ….fuori tema

  3. Vabbé a italiano ho pure preso meno con la Biloghi, non mi preoccupo di un tre in più o in meno.
    Sulle nostre divergenze hai già detto tutto te, non ho altro da aggiungere.
    Mi dispiace che tu non abbia colto il senso profondo dell’articolo che punta prima di tutto a dare una spinta alle adozioni (se mai qualcuno dei citati lo leggesse), inoltre cerca di ripristinare un po’di giustizia sociale, che ultimamente è parecchio a senso unico (e non proprio nella direzione di noi cattolici).
    Che devo dirti, niente di che, il dissenso me lo aspettavo, non sei neppure il primo. 🙂

  4. Anche se questo articolo è stato suscitato tutto sommato da una casualità (la conferenza di Adinolfi dalle nostre parti), direi che siamo stati perfettamente IN tema. Le nostre scelte e il nostro stile di vita, il nostro essere è questo, tutto compreso. Comprendo perfettamente che questo articolo possa non piacere a tutti quelli che la pensano diversamente, ma se siamo qui, con Maria Pilar e Samuèl, è perché cerchiamo di essere quello che professiamo, e se non lo dicessimo mancheremmo in qualcosa.

  5. E’ terribile vedere come la genitorialità non renda disponibili ma vi tenga chiusi in un mondo di autoreferenzialità e pregiudizio; spero che possiate crescere senza il paraocchi che dimostrate quando date giudizi e mettete il noi davanti al voi, come se voi foste nel giusto e gli altri nell’errore.
    Se foste cristiani prima che cattolici capireste dove sta il vostro errore di giudizio, ma ne dubito.
    L’odio che trasuda in certe affermazioni stentoree e decisamente errate, come quella sul DDL Scalfarotto, lasciano intendere quanto poco abbiate capito del DDL e ancor più dell’amore.
    Pensate ai vs figli e tanti auguri

    Ah, perdonatemi anche questa, ma le rielaborazioni delle foto sono volgari e squallide.
    La famiglia non può nascere che dalla comprensione e accettazione e parità, per nostra sfortuna non ci comprendiamo con gli animali e non può essere famiglia quella con gli animali, con i robot o altro.
    Decisamente una caduta di stile che associa gli omosessuali e i transessuali a bestie, nonostante le belle frasi di circostanza.
    Un po’ di vergogna la proverete mai a fare queste associazioni?

  6. Autoreferenzialità : i nostri riferimenti immutabili provengono dagli insegnamenti evangelici non certo dalle decisioni prese su misura a noi stessi, quindi mi dispiace, ma autoreferenziali proprio no. Anzi, in qualche caso, i migliori di noi cristiani riescono ad annullarsi pur di donarsi agli altri.
    Pregiudizi : mi dispiace, ma qui non si pregiudica si stabilisce, sempre in base alle regole che abbiamo scelto di seguire, che certe attività umane non sono consone all’educazione dei figli. Non sono pregiudizi, ma è la scelta di fidarsi di Cristo. Come tu ti fidi del semaforo rosso e ti fermi prima di aver verificato che oltre ci sono macchine che attraversano.
    Giusto ed errato : esistono delle regole, ovunque, secondo le più svariate convenzioni (e convinzioni) chi le segue risulta nel giusto e chi non le segue risulta nello sbagliato. Secondo quello che mi è stato insegnato, proprio perché il rispetto della persona è al primo posto, quelle che si giudicano sbagliate sono le azioni e non le persone che le compiono. Chiedere di evitare comportamenti sbagliati non è ergersi a censore o giudice, bensì a educatore.
    DDL Scalfarotto : è scritto nero su bianco, non si può sostenere che una scelta di vita familiare sia meglio di un’altra altrimenti siamo sottoposti alle pene stabilte, cosa c’è che non ti è chiaro in questa fucilata alla libertà di espressione?
    Pensate a i figli e tanti auguri : non smettiamo un attimo di farlo, grazie degli auguri (anche se si sentiva il sarcasmo lontano dieci mila chilometri)
    Rielaborazioni squallide : è un tuo giudizio rispettabilissimo, anche a me fanno schifo, ma perché ho proprio come la paura che siamo solo ad un passo dal realizzarle.
    Legame transessuali e bestie : qui hai pisciato fuori dal vaso, innanzitutto non mi sembra di aver rappresentato nessun transessuale (quando si parla di certe cose bisogna essere estremamente informati su quello che sono le varie espressioni LGBTE). Ho rappresentato solo famiglie costruite secondo il concetto espresso dallo striscione : l’amore. Niente vieta che oltre alle tipologie LGBTE, che già sono bene assortite per conto loro, non si possano, su questa base, aggungere altre tipologie come le Multimother, le Opengender, le Animalfriendly, le Droidlove eccetera eccetera eccetera … quindi non ho fatto alcuna associazione, ho solo previsto delle estensioni ipotetiche.
    Purtroppo voi relativisti mi avete abituato al fatto che non c’è mai fine al peggio.
    Saluti.

  7. Evidentemente parliamo lingue diverse. Talmente diverse che i tre striscioni mostrati per me sono offensivi perché associano tipologie di persone e sentimenti a qualcosa che è altro dall’amore umano, per te no. Infatti poi chiudi con una “paura” tua (e personale e come tale legittima) di estensioni ipotetiche. Permettimi, non puoi legittimare la ghettizzazione di persone e limitarne diritti su una tua paura personale. E che stato sarebbe quello che deve fare i conti con le psicosi dei suoi cittadini?
    Ora un qualunque psicologo direbbe: vivi l’ora e il presente, non rovinarti la testa con le derive che sono solo nella tua fantasia. Perché nelle fantasie non c’è realtà.

    Per il DDL Scalfarotto, tu puoi dire che la tua scelta è migliore secondo te, non puoi dire che la tua scelta è migliore e su questo creare una campagna di odio (la libera espressione è tutelata dalla Costituzione che fino a prova contraria è superiore alle altre leggi e norme), dando per scontato che sia la Verità.
    La Verità! La Verità è altra. In quale passo del Vangelo, che è ciò che Nostro Signore Gesù Cristo ci ha lasciato, la vera voce ed essenza di ciò che siamo noi cristiani, si parla di odiare gli altri fino a dargli la morte fisica o sociale?
    La Verità è che Gesù ha accolto anche chi andava contro la Legge, perché è nell’amore che si vince, non nell’odio. E ricordate con quali parole accoglieva le reazioni di chi gli diceva cosa fare e cosa non fare, nel rispetto delle Leggi o del decoro?

    Se uno riesce a spiegarmi perché gay/lesbiche/trans no e invece le persone di qualsiasi colore o religione o etnia devono essere tutelate, proverò a capire. Ma uno deve spiegarmi seriamente la differenza tra un ragazzo ucciso perché era uno “sporco negro” e uno perché era un “frocio schifoso”. E se e quando sarà, dovranno essere tutelate fasce di nuovi deboli, come anni fa i bianchi in certe regioni dell’Africa.

    Io vi consiglio di frequentare (come abbiamo fatto noi, grazie alla nostra figliola che ha come compagna di classe la figlia di una coppia lesbica) qualche Famiglia Arcobaleno per scoprire che essere genitori fortunatamente prescinde dagli organi sessuali, dagli orientamenti e da tutto quello che non è amore per i figli. Amore che per certo chi fa una scelta di adozione come voi ha, e ci mancherebbe altro. Ma l’amore non si chiude, l’amore apre e si apre. E questo mi ha stupito del Vs post, la chiusura, irremovibile. Possibile?

    Avere un amore limitato e chiuso solo per ciò è uguale a noi non è l’insegnamento di Nostro Signore. Accudire chi è debole, assisterlo e farlo crescere è il compito che si è data l’Italia con la Costituzione e noi cristiani con la fede in Gesù Cristo e nella sua vita.

    Vi prego, per l’amore che ci deve unire, non usate la fede per separare le persone.

  8. Premesso che io sono responsabile di quello che dico e non di quello che tu capisci, ti voglio venire incontro.
    Tralasciando che di tutto il testo, dove sono presenti problemi ben più gravi delle adozioni da parte di coppie omosessuali, tu ti ostini a voler cercare di ribaltare le opinioni mie e di mia moglie, cercherò di usare un linguaggio che come cattolico non potrai non capire.

    6° comandamento

    Genesi 19, 1-29

    Levitico 18, 1-30

    Matteo 5,17-37

    Marco 9,42

    Matteo 16,19

    Catechismo della Chiesa Cattolica, 2358

    San Giovanni Paolo II, De pastorali personarum homosexualium cura

    Benedetto XVI, Luce del mondo

    Francesco I, Lumen Fidei

    Questo è il linguaggio che capisco io e che mi piace, più chiaro di così non posso davvero essere.
    P.s. : famiglie arcobaleno. Sono falsi anche nel nome. L’arcobaleno che conosco io ne ha 7 di colori.

I commenti sono chiusi.