Stufi di fare la spesa nei supermarket di stampo occidentale, spesso ci siamo fermati a comprare frutta e verdura presso i venditori ambulanti oppure presso i piccoli negozietti che si possono trovare allontanandosi un po’ dalle strade principali. Se via Pardo è piena di servizi per gli uffici e via Espinar è piena di ristoranti, basta spostarsi di un paio di quartieri per ritrovare un po’ (poco) del Perù più normale.
Se poi facciamo quattro passi ed usciamo dal quartiere di Miraflores, in direzione est, troviamo il quartiere di Surquillo. Molto diverso, più popolare, pieno di venditori ambulanti, ristoranti ricavati in scantinati e garages, negozi che non sai cosa vorrebbero vendere, ma soprattutto non capisci cosa potresti comprarci.
Sembra che la maggior parte delle attività sia ricavata in una parte delle abitazioni degli stessi venditori. E’ possibile scorgere scene di vita quotidiana dietro alcune porte socchiuse, sul fondo di alcune attività.
E’ facile intravedere bagni, cucine, bambini e parenti che si trovano ad essere partecipi all’attività di famiglia, mentre chi sta di guardia sull’ingresso cerca di informarti in un colpo solo di tutto quello che lui ha e di cui tu hai assolutamente bisogno.
Non è facile comprendere le loro parole, anche perché alla velocità con cui le pronunciano, quello che arriva alle nostre orecchie è più o meno questo : “senior/seniora (e fin qui è facile) quierespapascamotesciciacolapapelighienikosfrutasygasfiteroquieres?“
Sorriso di circostanza e : “no gracias.” (..zzo ha detto?)
Oggi siamo andati oltre, oggi abbiamo fatto una cosa che cinque anni fa, con Eugenia, sembrava un viaggio pericolosissimo … siamo andati al “Mercado 1 di Surquillo” …
Ora, in effetti, è un posto pieno di gente, di venditori, di confusione … quindi ti consigliano di tenere stretto il portafoglio e di non andare sbandierando cellulari formato tagliere e macchine fotografiche tridimensionali … ma perché, ai mercatini di San Lorenzo a Firenze invece si può fare? Suvvia, ridimensioniamoci, facciamo i seri e andiamo.
Il posto è coloratissimo e molto più pulito di quanto ci si possa immaginare, nella zona delle macellerie è addirittura vietato spostare l’immondizia durante l’orario di apertura, ogni stand è stipato all’inverosimile di merci, tanto da non capire a volte dove finisce uno e inizia l’altro.
Si può acquistare tutto quello che ha a che fare con la cucina, dagli utensili, alle stoviglie a, ovviamente, ogni tipo di cosa mangiabile, fresca o confezionata, ma forse è meglio se guardate con i vostri occhi cosa c’è al mercato di Surquillo.
Comunque, quello che più conta, in definitiva, è rispondere alla domanda fondamentale. Alla domanda che in assoluto a dei toscani come noi interessa e che da gusto alla vita e alla nostra permanenza qui. La domanda è : “che la faranno, qui, la trippa?“ … e la risposta è : “SI!“