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L’Incontro

Buongiorno!

So che ieri sera stuoli di navigatori aspettavano impazienti un nostro articolo… ma sapete com’è, la famiglia cresce e gli impegni si moltiplicano!

A parte gli scherzi, ieri è stata una giornata un po’ movimentata, ora cercherò di raccontare i momenti più salienti.

L’incontro con Samuèl è stato ovviamente emozionante, lui sapeva già i nostri nomi, sapeva che arrivavano babbo, mamma e sorella e quando abbracciando il suo babbo lo ha chiamato Filippo, il babbo si è sciolto in un bel pianto liberatorio.

Poi però sono sorte le prime difficoltà, l’orfanotrofio dove è alloggiato non ci può ospitare per l’inserimento per mancanza di spazio, quindi siamo subito usciti al parco lì vicino, ma il caldo, l’emozione, il sole e il vento ci hanno presto stancati, anche Samuèl era a disagio. Quindi il resto del tempo lo abbiamo passato a cercare un posto adatto dove stare bene e conoscersi a vicenda, ma non è stato facile.

Ovviamente il momento peggiore è stato quello dei saluti quando lo abbiamo dovuto lasciare all’orfanotrofio (stillicidio che vivremo ancora per 2 giorni, almeno); gli altri amici anche molto più grandi di lui, sapevano chi eravamo, ci guardavano con un misto di forzata indifferenza e profonda tristezza, quegli occhi che ti dicono: e me? Quando mi succederà? è quello il momento in cui ti si spacca il cuore, lasci tuo figlio che hai appena conosciuto e lasci tanti figli che non sai se conosceranno babbo e mamma… ogni altra parola è superflua perché il senso di colpa nei loro confronti ti fa solo venire voglia di piangere.

Oggi probabilmente sarà più semplice, ci hanno dato il permesso di venire a casa con il bambino e quindi dovremmo essere tutti più rilassati, anche se in casa non abbiamo acqua, o meglio abbiamo acqua razionata per dei lavori all’acquedotto fino a giovedì sera (questo perché il comune di Arequipa  ci voleva mettere a nostro agio e farci sentire a Terranuova!).

Bene, adesso vi siete meritati un po’ di foto:

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Le complicazioni nascoste

Ogni aspetto di un viaggio di questo tipo presenta la doppia faccia delle “complicazioni nascoste”.
Qualcuno potrebbe pensare che i problemi di una adozione siano finiti, una volta giunti all’ultimo viaggio.

Invece no.

Se fino ad ora la lunga attesa era stata una evidente, evidentissima e dura faccenda da affrontare vis-a-vis, durante quest’ultimo passo ci imbattiamo, dietro ad ogni angolo, nella “complicazione nascosta”.

Prima complicazione nascosta : Jo.
Oramai in casa con noi da anni, splendida 21 enne, libera e indipendente, può venire con noi in Perù? Si! … No! … Ni … insomma è complicato.
Appunto.
Avremmo voluto averla con noi con tutto il cuore, purtroppo la Dirección General de Adopciones in Perù non la conosce, non era presente nella domanda che abbiamo fatto per la seconda adozione, quindi ci dovrà aspettare a casa.

Seconda complicazione nascosta : Partire.
Come sapete, Samuèl ci aspetta dai primi di settembre … e allora che ci facciamo ancora qui? Perché non partiamo?
E dai … è complicato.
C’è un documento che il Perù vuole dal Comitato per le Adozioni Internazionali che è l’autorizzazione a procedere (questo qui). Arrivare all’autorizzazione a procedere è semplicissimo :

   Una volta abbinato Samuèl alla nostra famiglia  si firma un  foglio di accettazione che  viene tradotta e portata al ministero peruviano  che la registra ed entra in contatto con la struttura dove è ospitato il bambino che dice "ok" e quindi il ministero manda  un pacco enorme di documenti e chiede all'associazione "I cinque pani" di  mandare questa autorizzazione ma lo chiede in spagnolo quindi  va tradotto e mandato al C.A.I. (che non è quello delle  passeggiate ma la  commissione che vigila  sulle adozioni internazionali)  la cui risposta  in italiano va anch'essa tradotta senza considerare che diversa roba va legalizzata ed è piena  di bolli  bollini e apostille e  quando il ministero  peruviano la  riceve allora  possiamo partire. In fede.
Noi.

Tutto chiaro? Siete un po’ senza fiato? Beh anche noi, da un mese più o meno. Siamo così allenati alle apnee che con Maiorca ci si gioca il record mondiale testa a testa.

Terza complicazione : Il viaggio.
Siamo ormai più o meno tutti abituati al viaggio “fai da te”, mastichiamo tutti il concetto di last minute e non abbiamo più paura di incorrere in voli fantozziani (quelli delle vergognose corse verso i posti al finestrino). Quindi che ci vuole? Armiamoci di computer, internet e iniziamo a programmare voli e coincidenze.
Solo che la cosa è un po’ più … diciamo … complicata, ecco.
Partiamo in tre, torniamo in quattro, e già qui è una bega che non si risolve on line. Aggiungiamo l’ulteriore quisquilia che del quarto passeggero non abbiamo neppure i documenti e completiamo il mazzo con il fatto che non sappiamo quando potremo tornare …
Per fortuna all’agenzia di viaggi “Le Balze” sono professionisti e alla fine abbiamo fatto presto e bene.

Sappiamo perfettamente che le “complicazioni nascoste” non sono solo queste e, proprio per la loro natura occulta, non sono neppure numerabili, quello che sappiamo e che le affronteremo e le supereremo sempre tutte. Per Samuél.