Ancora una perla putrida, vi dono. A voi che siete sempre morbosamente appiccicati alle valve dell’informazione, incrostate di zombesche intenzioni. Una poesiola che tra l’alfa e l’omega letterario percorre lo straziante raggiungimento dell’omega assoluto della vita. Strepito e gorgoglio con orgoglio nel presentarvi qui, la mia musa. Guardate che muso.
Babbozzii e Nomme
neonatologia applicata alla membro di segugio
Abbrutite
Babbione
Che
De-ragliano
E
Figliano.
Gli
Hanno
Ibernato
Le
Meningi.
Nelle
Onanistiche
Pregnanze,
Queste
Repellenti,
Sviluppano
Trasgressive
Unioni
Vitali
Zan-zan!
Parafrasi
Babbi che in realtà sono zii e mamme che in realtà sono nonne (e viceversa)
natalità fatta alla cazzo di cane
Donne, vecchie e racchie dentro, a voi che il cervello asinino è andato fuori dai binari e stride sulla massicciata. Donne alle quali però, incomprensibilmente e divinamente, non è stato negato il dono della riproduzione. Donne alle quali è impedito il pensiero, probabilmente a causa di un congelamento neuronale, più verosimilmente a causa di malattie che inducono interruzioni sinaptiche o forse a causa di lobotomie insistenti e reiterate.
Grazie a guizzi felici di amici, parenti e persone alla mano, vi ingravidate e vi proponete come incubatrici di figli non vostri che una volta nati non avranno la benché minima idea di chi cazzo sarete per loro, né perché avete avuto un’idea così di merda.
Lo zan-zan va musicato con amplificatori planetari perché rappresenta la potenza dell’Alleluia che sancisce l’intervento miracoloso di colui che, dalle vostre disumanità, fa comunque nascere un uomo.
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