Finalmente il progresso ci ha portati ad uccidere un ragazzo perché era malato terminale e sofferente oltre ogni possibile livello di sopportazione.
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Ascoltando l’intervista a monsignor Krzysztof Charamsa sono stato colto da un attimo di sgomento: in pochi istanti ha buttato alle ortiche la sua vita
Una riflessione sull’accanimento terapeutico: di per sé è immorale e il rifiuto di praticarlo non si deve confondere con l’eutanasia passiva,