Dopo le parole di incitamento rilasciate a Gandolfini da parte del Pontefice, si sono dissipati anche gli ultimissimi dubbi residui. Stiamo facendo bene a diffondere informazioni incontrovertibili e a raccontare la verità ovunque ci sia qualcuno disposto ad ascoltarla, anche in modo critico.
E’ per questo che già da alcune settimane, nella parrocchia sangiovannese di Santa Teresa D’Avila, il parroco promuove una serie di incontri volti a fare luce su alcuni valori non negoziabili che invece nel nostro tempo sono spesso oggetto di baratti, scambi e compromessi sociali e politici.
In un ciclo di conferenze iniziato ad Aprile e che si concluderà a fine Maggio sono state e verranno trattate tematiche spinose come l’origine dell’ideologia gender e la sua introduzione a tutti i livelli nella nostra cultura a partire dalle scuole; le leggi Scalfarotto e Cirinnà, naturale conseguenza di una perdita di lucidità da parte dei cristiani di questo paese, a partire dall’approvazione dell’aborto e del divorzio; l’educazione dei bambini tramite le complementari differenze di maschile e femminile; la vita accolta come dono e non arraffata come capriccio; l’omosessualità.
A parlare di tutto ciò sono stati invitati dei veri esperti del settore, molti nomi sono noti, alcuni sono perfino firme di questo giornale: Laura Debolini, Paola Belletti, Maria Rachele Ruiu, Simone Pillon, Massimo Mugnai, Filippo Fiani, Giovanni Bonini, Giorgio Ponte. Ognuno con le sue capacità, la sua professionalità e il proprio impegno a trasmettere la Verità che attraversa tutto e che in tutto trova la sua strada.
Subito dopo il lancio di questa articolata iniziativa si sono sollevate alcuni voci, anche dallo stesso ambito cattolico, che denunciavano la complessità dell’argomento trattato, sottintendendo la scarsa competenza dei relatori. Questo ha evidenziato come la nostra capacità di discernere sia stata ridotta al lumicino dal mantello del pensiero unico, secondo il quale non è bene che si affrontino temi scomodi. Il rischio probabilmente è quello di ritrovarsi a porsi delle domande e di scoprire che le nostre certezze “inculcate” a suon di colpi di fiducia, forse tanto solide non sono.
Questa attività ha intensificato anche il fuoco delle malelingue, che a dire il vero già avevano preso di mira il giovane parroco, Don Danilo Costantino, accusato di scacciare i giovani e non concedere battesimi e funerali.
Fortuna vuole che Don Danilo provenga da più di un decennio di intenso lavoro per la Pastorale Giovanile della Diocesi di Arezzo, dove ha potuto manifestare e rimarcare la sua capacità attrattiva verso i giovani e il suo amore per la Chiesa di Cristo, della quale è custode dei Sacramenti.
Le bugie e le menzogne non sono mai state buoni rumenti per denunciare qualcosa che non va e anche stavolta hanno lasciato il tempo che hanno trovato. Anche perché alla “chiesina” (nome con cui è conosciuta a San Giovanni Valdarno quella parrocchia) non c’è niente che non va, se si esclude una certa tendenza alla religione “fai da te” che però ormai è sempre più diffusa, soprattutto dove il relativismo, anche in politica, ha fatto da padrone.
Dopo il primo incontro, tenuto da Ruiu e Pillon, durante il quale si è parlato di gender e di come l’indifferentismo sessuale sia la strada per perdere l’identità che Dio ci ha donato, c’è stato uno scambio serrato di battute tra un ragazzo con tendenze omosessuali che frequenta la parrocchia e i relatori. Dibattito che è proseguito molto a lungo anche fuori della sala conferenze e durante il quale è stato evidente lo scollamento tra quello che dicono di noi (omofobi, violenti, negatori di diritti altrui) e quello che in realtà siamo: accoglienti nell’includere tutte le persone con le loro diversità, facendo discernimento e ponendo i limiti dove sono stati messi dal nostro Creatore.
Anche dopo il secondo incontro, nel quale si è parlato di legge Cirinnà nel dettaglio, di utero in affitto e di come i cristiani siano coinvolti e trasformati da una società che promulga leggi inique come quella sull’aborto o sulla procreazione assisitita, c’è stato un breve dibattito tra chi sostiene che un dialogo sia sempre necessario e chi invece pone un freno alle discussioni quando queste sembrano snaturarci togliendoci l’umanità che ci dovrebbe distinguere dagli animali.
Questa sera andrà sul palco il dott. Giovanni Bonini, pediatra con esperienze eccellenti ottenute anche al Meyer di Firenze, che ci racconterà come i bambini hanno bisogno di una madre e di un padre, una sola madre e un solo padre, per ricevere un educazione completa ed identitaria e perché sia ad essi garantito il loro naturale diritto al meglio.
Bravi, avanti così!
Purtroppo nella mia parrocchia, invece, sul tema gender è stato invitato un teologo appartenente alla diocesi insegnante di teologia morale al seminario che definire eretico è un complimento… 🙁 sigh!